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Presupposti fisio psicologici della scrittura

Il gesto grafico
 
Una volta partito dal cervello, l’ordine motorio viene eseguito grazie agli automatismi ormai acquisiti dal sistema extrapiramidale, che provvede a regolare l’intensità e la successione spazio temporale dei singoli movimenti, con la collaborazione del cervelletto, che viene costantemente informato della situazione di ogni singola parte corporea e che provvede sia a regolare gli impulsi diretti ai muscoli posturali, sia ad adattare l’intensità degli impulsi motori allo stato reale degli effettori, sia a coordinare la successione dei movimenti elementari in cui si può scomporre ogni movimento grafico ( il movimento che porta all’esecuzione di un qualsiasi stimolo grafico, è un movimento complesso, dato dalla successione spazio-temporale di movimenti elementari e dalla coordinazione dell’attività di diversi gruppi muscolari.)
L’esecuzione vera e propria del gesto grafico, ultimo anello della catena, è legata anche all’attività del sistema piramidale, unico adatto a regolare l’attività motoria fine delle estremità (dita).
In definitiva la quasi totalità dei centri nervosi interviene nel determinismo e nell’esecuzione del gesto grafico, che rappresenta, una volta realizzato, il risultato di una attività coordinata senso motoria di tipo associativo molto ampia.
Per vedere in pratica tutto ciò, supponiamo di dover scrivere una lettera dando già per acquisita l’automatizzazione del gesto grafico.
In un primo momento viene ideata la lettera e presa la decisione di tradurla in simbolo grafico.
Il simbolo verbale viene, grazie ai sistemi associativi e mnemonici corticali, identificato con il corrispondente simbolo grafico.Nel frattempo la corteccia, attraverso le sue afferente sensoriali, è stata informata della possibilità obiettiva di eseguire la traduzione grafica. Le aree associative trasmettono gli impulsi alle aree motorie piramidali ed extrapiramidali, cioè l’immagine sensoriale del simbolo grafico viene tradotta in immagine motoria dello stesso.
A livello periferico quanto sopra detto si traduce nell’assunzione, da parte del soggetto, di una postura idonea, regolata centralmente mediante il controllo del tono dei muscoli posturali e nell’esecuzione di movimenti complessi e grossolani dell’arto superiore nella sua totalità, che divengono tanto più complessi e meno grossolani man mano che ci si allontana dalla radice dell’arto verso le dita. Infatti mentre l’omero esegue solo saltuari movimenti di abduzione, allontanandosi dal tronco man mano che la penna viene spostata verso la dx del foglio, l’avanbraccio compie una serie pressoché continua di pronosupinazione e di flesso estensioni, che si accompagnano ai movimenti dell’omero: infine la mano compie movimenti continui di flesso estensione e di lateralità intervallati da spostamenti verso l’esterno dell’arto; analogamente le dita indice o medio agiscono nel senso della flesso estensione, prevalentemente limitate alle falangi intermedie, mentre il pollice si pone in opposizione con la flessione della falange.
Nel momento dell’esecuzione grafica il piramidale interviene solo dando il via al movimento, il cui controllo è in mano agli automatismi acquisiti dall’extrapiramidale se l’attività grafica è spontanea.
Per intervento della volontà il soggetto può dirigere coscientemente il gesto grafico attraverso il sistema piramidale, ma in tal caso il gesto diviene più lento ed artefatto, in quanto si tratta di compiere nuovi movimenti non automatizzati atti a rappresentare in modo diverso il simbolo grafico. Infine nel momento della scrittura l’esecuzione del gesto grafico non è condizionata solo dalle acquisizioni individuali e non è solo il risultato finale di una serie di interazioni, ma anche dalla situazione ambientale e dagli stimoli sensoriali ed emotivi che pervengono ai centri nervosi corticali nel momento stesso della traduzione grafica. Lo scrivente infatti è costantemente bombardato da impulsi sensoriali che gli provengono dall’ambiente esterno e dal suo stesso organismo e le sue condizioni neuropsichiche sono suscettibili di modificazioni anche notevoli in momenti diversi.
(Dr Aldo Merli: Neurofisiologia del gesto grafico/Urbino)
 

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